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Arte

Circolo Fotografico Massese: Dalle crepe della terra. Mostra fotografica collettiva per non dimenticare l’alluvione del maggio 2023 / 18 – 26 maggio 2024


Sfondo
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Il Circolo Fotografico Massese inaugura sabato 18 maggio, alle ore 10.00, presso la sede all’interno del
Palazzo Zaccaria Facchini di Massa Lombarda, Dalle crepe della terra. Mostra fotografica collettiva per
non dimenticare l’alluvione del maggio 2023. Sarà presente Luciano Lama di Conselice, profondo
conoscitore del nostro territorio, per un ricordo di quei giorni molto difficili con particolare riferimento alla
sua area di provenienza. Con la forza delle immagini la mostra narra gli eventi che hanno travolto la nostra
comunità nel mese di maggio 2023 per riprendere in mano la speranza – comune sentimento denominatore di
ogni fotografo che espone – e per comunicare a coloro che hanno la responsabilità della gestione del nostro
fragile territorio che occorre fare comunque di tutto per prevenire i fenomeni eclatanti e per arginare i danni
inevitabili affidandosi sempre a menti e a mani competenti che hanno a cuore le sorti della terra e dei suoi
abitanti, senza mai dimenticare i doverosi aiuti ai cittadini, in particolare a quelli più bisognosi. Partecipano
alla mostra collettiva fotografi di diverse esperienza e curriculum, così come persone che hanno voluto
semplicemente documentare le grandi difficoltà che hanno dovuto affrontare; a tutti loro va il nostro sentito
ringraziamento: Maurizio Biffi, Maurizio Callegati, Franco Ferretti, Marcello Galvani, Michele Governa,
Michelangelo Guidi, Renato Mancini, Pier Giorgio Missiroli, Elisabetta Scardovi.
Franco Ferretti espone a Massa Lombarda solo alcune delle immagini che fanno parte del più ampio
progetto di documentazione L’acqua non vuole confini sulle due alluvioni che hanno coinvolto Conselice,
progetto che “pur mostrando la fragilità delle cose mette in evidenza la resilienza e il senso di solidarietà di
quei giorni con uno sguardo proiettato verso il futuro.” Questo percorso fotografico si completa con
l’esposizione a Conselice, presso il Centro Civico in piazza Foresti, sempre nel prossimo mese di maggio.
Anche Pier Giorgio Missiroli propone alcune immagini selezionate dalla mostra Fata roba tenutasi a
Sant’Agata sul Santerno lo scorso mese di febbraio. “I testi di Andrea Ghinassi hanno ricostruito, assieme al
percorso fotografico, i tragici momenti dell’alluvione. La topografia del paese, anche essa alluvionata, ne ha
regalato i giusti spazi. Tema centrale il valore degli oggetti di uso comune che la potenza del fango e
dell’acqua ha strappato e deturpato. Un momento di riflessione sul vero valore intrinseco degli oggetti, con
uno sguardo rivolto al futuro. L’alluvione ha rubato ricordi, quei ricordi che appartengono alla materialità
degli oggetti” quali assoluti protagonisti di questa proposta espositiva.
Quei fatidici giorni sono presenti nelle fotografie di Maurizio Callegati che ritraggono diverse località
alluvionate della Bassa Romagna; Renato Mancini ha colto la realtà di Fruges, frazione di Massa Lombarda
nella quale abita, a seguito del cedimento dell’argine del Santerno a Mordano; Michele Governa ha visto
l’acqua raggiungere la propria casa, l’ultima casa di Massa Lombarda al confine con Lugo e Conselice,
località La Viola; Marcello Galvani ha fotografato la storica passerella cosiddetta “Pungela” di Villa San
Martino sul fiume Santerno esondato e la zona di Ca’ di Lugo, ma alcuni mesi dopo l’alluvione. Una sorta di
fuori programma le immagini di Maurizio Biffi che riprendono quell’incredibile fenomeno del 22 e 23 luglio
2023 che ha colpito buona parte del Nord Italia, compresa la provincia di Ravenna; in tal caso si tratta della
frazione lughese di Voltana dove nuclei temporaleschi hanno prodotto fortissime raffiche di vento, un
“tornado mesociclonico i cui danni sono riportabili al grado F3” (Luca Lombroso) tra auto sollevate, tetti e
case danneggiate con parte del muro asportato e tralicci della luce accartocciati. Infine Michelangelo Guidi
di Massa Lombarda ha documentato l’alluvione subìta dal suo allevamento di 150 capi circa di pecore
presso Spazzare Sassatelli (Bologna), a causa delle due rotture del torrente Sillaro, riuscendo con tenacia a
salvarle tutte così come Elisabetta Scardovi, titolare del rifugio per cani Baukingham Palace in via
Rondanina (Imola), fra Sesto Imolese e Massa Lombarda, ha evacuato nella notte del 17 maggio molti dei
suoi cani, dai quali non si è mai allontanata, con l’aiuto dei gommoni dei vigili del fuoco e di tanti volontari
accorsi in suo aiuto.

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Il disegno La Nostra Forza di Laura Bubani in arte Biba, immagine promozionale della mostra Dalle crepe
della terra, farà parte dei materiali in esposizione. https://artedibiba.it/
Dalle crepe della terra. Mostra fotografica collettiva per non dimenticare l’alluvione del maggio 2023 sarà
aperta al pubblico dal 18 al 26 maggio 2024 con i seguenti orari: sabato 18 maggio ore 10.00 – 12.00 e ore
17.00 – 19.00, domenica 19, sabato 25, domenica 26 maggio ore 10.00 – 12.00 presso la sede del Circolo
Fotografico Massese, Palazzo Zaccaria Facchini, via Aurelio Saffi n. 4, Massa Lombarda – Ravenna.

Maurizio Biffi (1962), fotografo amatoriale, è residente a Voltana (Ravenna), ha partecipato a mostre
collettive ed eventi espositivi di strada.
Maurizio Callegati (1960) abita a Massa Lombarda (Ravenna). A vent’anni, terminati gli studi all’Istituto
tecnico E. Mattei di Faenza (oggi dedicato a Luigi Bucci), acquista la prima macchina fotografica reflex. Nel
1983, rispondendo ad un annuncio del Giornale di massa, inizia la collaborazione con la testata tramite la
presentazione di un servizio fotografico sulle vetrine dei negozi massesi che stavano chiudendo i battenti; ha
inoltre collaborato nei primi anni Ottanta con Primo Piano, un’attività di fotografia commerciale a Massa
Lombarda. Attento alle vicende politiche e alle condizioni della classe operaia, ha inizialmente fotografato
manifestazioni sindacali privilegiando sempre la fotografia in bianco e nero. Curioso di tutto, dalla storia
locale con i suoi caratteristici personaggi, all’arte e alle diverse discipline della musica e dello spettacolo, tra
i suoi filmati si ricordano Il Passatore al passo del Boncellino, storia non romanzata del brigante Stefano
Pelloni detto il “Passatore” tratta dalle ricerche di archivio di Leonida Costa, La staffetta partigiana Ida
Camanzi (Ilonka), Brunon piccola storia di un fabbro massese, L’Uomo che piantava gli alberi
dall’omonimo racconto di Jean Giono, Storia della frutticoltura a Massa Lombarda (YouTube,
MrCALLEGATI). Sposato dal 1999 con Patrizia Ghirardini, alla quale ha trasmesso la passione per la
fotografia, è in pensione dal 2020 e dedica buona parte del tempo alle attività del Circolo Fotografico
Massese in qualità di presidente ed animatore.
Franco Ferretti (1953) vive a Conselice (Ravenna). Fotografo per passione da quando, ancora dodicenne,
ebbe in regalo dal padre una Kodac Retinett IA e i primi rudimenti: “col Sole f11-1/125 regola i metri”.
Pratica la fotografia in tutti i suoi aspetti prediligendo i reportage di viaggio, ma anche il proprio territorio ed
i suoi abitanti essendo molto legato alle proprie radici. Ha lavorato e collabora a diversi progetti di
avvicinamento alla fotografia sia per gli adulti che per i ragazzi. Diverse sono le mostre personali realizzate
mettendo sempre al centro l’uomo, protagonista in assoluto della sua opera fotografica. Dice spesso: “sia che
si fotografi dietro l’angolo di casa o dall’altra parte del mondo, i protagonisti delle mie fotografie sono
spesso gli uomini, le donne, i bambini. Sono loro che danno un senso all’essere lì, in quel luogo e in quel
tempo e che donano valore all’esistenza stessa del fotografo… Siamo attratti dal diverso, diverso per etnia o
per il colore della pelle o il taglio degli occhi, attraverso la fotografia si cerca di mettere in evidenza quelle
diversità e, contemporaneamente, attraverso quei volti a volte segnati dal tempo e dalla fatica del vivere, si
ritrova la parte più intima di noi stessi: le medesime gioie e paure. Quando si entra nello sguardo di coloro
che ci accolgono, si avverte la loro emozione, quella più pura, più semplice e che si porterà con noi, al di là
dello scatto fotografico.”
Marcello Galvani (1975) vive a Massa Lombarda (Ravenna). Dopo la laurea in Chimica ha studiato
all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Le sue fotografie fanno parte di collezioni pubbliche e private come
Victoria and Albert Museum di Londra (GB); Fondation A Bruxelles (BE), Museo MAR di Ravenna; il
Museo Maxxi di Roma; Fotomuseum Wintherthur (CH); IBC, Bologna. Ha pubblicato i libri: Queste sei
fotografie (2010) Aedizioni; Di Palo In Frasca (2015) ed. del Bradipo; La molla è un motore (2016) Ed.
Quinlan; Eggs and Asparagus (2017) ed. Skinnerbooks; Meteo ed. Sete (2020). Nel 2020 ha selezionato
dall’archivio di Guido Guidi 94 fotografie a colori di piccolo formato pubblicate in Guido Guidi, Tra l’altro,
1976-1981 Mack Books (Londra, 2020). Ha esposto le sue opere in mostre personali e collettive: Large
Glass Gallery, (2022), Officina Margherita Bologna (2022), Galleria Il pomo d’Adamo, Imola (2018),
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Stiftung Kultur Koln (2017), Fondazione Malaspina, Ascoli Piceno (2016), Galleria UnosuNove, Roma
(2016), Museo MAR, Ravenna (2012), Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea (2010),
Fotomuseum Winterthur (2010), Museo MAXXI, Roma (2007).
Michele Governa (1950) vive a Massa Lombarda, appassionato di fotografia fin dai primi anni Sessanta, ha
acquistato nel tempo diverse macchine fotografiche; da sempre membro del Circolo Fotografico Massese,
oggi è uno dei suoi consiglieri, ha partecipato a diverse mostre e tenuto conferenze di carattere locale, in
particolare modo sulla storia, i personaggi, gli usi e i costumi di Massa Lombarda. Infatti nel corso degli
anni ha fotografato diversi aspetti del territorio in cui vive e di cui conserva migliaia di fotogrammi. Ha
inoltre avuto modo di viaggiare archiviando così diversi reportage di varie parti del mondo (Europa,
America Centrale, Brasile, Africa del Nord).
Renato Mancini (1954) vive a Massa Lombarda, di professione metalmeccanico ha poi coltivato la sua
anima d’artista. Risalgono al 1976 i primi tentativi di realizzazione di opere con materiale di recupero, dadi
e viti in ferro, dopo aver ammirato una scultura composta da utensili. “La mia fantasia, tanta voglia di fare e
una cascina a disposizione per poter saldare hanno fatto il resto e così ho iniziato negli anni a dedicarmi nel
tempo libero a questa passione. Le mie opere non nascono da schizzi realizzati a tavolino, ma sono gli
oggetti stessi che, attraverso la loro forma, mi suggeriscono cosa vogliono diventare, per cui negli anni la
fase di raccolta di materiali di recupero, in particolare di rottami di ferro e similari, è diventata una parte
preponderante della mia ricerca e opera artistica. L’aspetto del riciclo totale del materiale che utilizzo per me
è fondamentale. Il risultato delle mie sculture saldate non è quasi mai astratto, anzi è leggibile da chiunque
grazie alla semplicità di interpretazione. Molte sono puramente figurative, a volte riproducono le immagini
della mia fantasia, oppure con altre ho cercato di lanciare messaggi particolari.” Circa il rapporto di Renato
con la fotografia, non si ritiene un fotografo, ma scatta qualsiasi foto che lo emozioni facendogli battere
forte il cuore.
Pier Giorgio Missiroli (1970) di Sant’Agata sul Santerno, vive a Massa Lombarda dal 2000. Fin
dall’adolescenza ha utilizzato la macchina fotografica per raccogliere momenti di vita, feste, compleanni.
Con il passare del tempo ha archiviato e catalogato la crescita dei propri figli fin dal grembo materno.
“Fotografare è immortalare un momento, fermarlo, renderlo unico e non replicabile. Oggi fotografo quando
è il momento, quando ho voglia di esplorare, quando ho voglia di raccontare. Prediligo il particolare, la
spontaneità| e quello che si nasconde tra le pieghe di una visione superficiale.” Ha all’attivo un paio di
esposizioni collettive e due mostre Vita a Massa Lombarda e l’ultima Fata Roba.

Alma Rivola per il Circolo Fotografico Massese


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