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Carillon segna un passaggio di trasformazione e rinascita.
Con un linguaggio crudo e visionario, DUG affronta sé stesso in un dialogo profondo con i propri ricordi, traumi e illusioni.
È un requiem simbolico per ciò che cambia — ma anche un inno alla continuità, alla possibilità di restare sé stessi pur evolvendo.
La voce si muove tra immagini apocalittiche e intime confessioni, in un crescendo emotivo che racconta un crollo interiore che non distrugge, ma libera.
“Carillon” diventa così la colonna sonora di una metamorfosi: il momento in cui tutto si ricompone in una nuova forma.
Nel videoclip, questa trasformazione prende vita in chiave allegorica: il protagonista, mascherato, attraversa un percorso di confronto con le proprie identità passate. Solo alla fine si comprende il significato del viaggio — Samu L si apre a una nuova energia creativa, quella di DUG, che ne rappresenta la naturale evoluzione.
Carillon è dunque la soglia tra due fasi dello stesso percorso, dove la musica continua a girare — proprio come un carillon — portando con sé tutto ciò che è stato, ma guardando avanti con nuovi occhi.
Il videoclip di Carillon è una rappresentazione simbolica dell’evoluzione artistica dell’autore.
Ambientato in un universo sospeso tra sogno e realtà, racconta un processo di trasformazione interiore: un viaggio in cui l’artista affronta le proprie ombre per accedere a una nuova consapevolezza di sé.
Il protagonista, mascherato, attraversa scenari visionari in cui si confronta con tre versioni del proprio io — figure che incarnano limiti, illusioni e fragilità. Ogni incontro non è una distruzione, ma un atto di riconciliazione: un modo per accogliere e integrare le diverse parti della propria identità.
La regia di FEBO combina intensità visiva e silenzio, costruendo un racconto simbolico e cinematografico.
L’uso di luci fredde e colori metallici crea un’atmosfera sospesa, in cui la maschera diventa il segno visivo della trasformazione, non della negazione.
Solo alla fine del video si comprende appieno la natura allegorica del viaggio: Samu L si evolve, si apre e si riconosce come DUG — una nuova espressione della stessa anima, più luminosa e melodica.
Link al video ufficiale: https://youtu.be/2YPvbWwa6vs
DUG è un cantautore genovese che fa della consapevolezza e della verità personale il cuore della propria musica.
Il suo percorso artistico nasce con Resistiamo, brano conscious rap che unisce storytelling e introspezione, raccontando la ricerca di libertà e autenticità. Il singolo cattura l’attenzione dell’etichetta genovese Lilith Label, con cui Samu L avvia una collaborazione che porta alla pubblicazione dell’EP Primordiale (2024), anticipato dai singoli Nuvole e Resistiamo, e
successivamente al singolo Fino a Qui (2025).
Parallelamente all’attività in studio, coltiva la dimensione live, esibendosi su diversi palchi — tra cui il Che Festival per Music for Peace — e vincendo la quinta edizione di Only One Show.
Collabora con diversi artisti, soprattutto Hellsy (Elisa Casaleggio), con cui si è esibito in apertura a Casadilego, Big Mama, e su palchi come il Genova Hip Hop Festival e Live in Genova Festival, condividendo la scena con DJ Shocca & Madbuddy, Ensi, Nerone, Inoki, Rosa Chemical e Myss Keta. L’amicizia e la collaborazione tra i due dà vita al brano Stonewall, incluso in Primordiale.
Nel 2025 Samu L apre i live di Chilla e Francamente, per poi — a settembre — intraprendere un nuovo percorso professionale e artistico sotto la collaborazione di nuovi producers, come Desso e la realtà discografica NoOx Worldwide.
Da questa ricerca introspettiva nasce DUG, nuova identità artistica che rappresenta l’evoluzione naturale di Samu L: una dimensione più morbida, melodica, ma sempre fedele alla sua anima conscious e autentica.
Scritto da: Matteo
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