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Nella notte del Venerdì Santo sul Palazzo Comunale
la scritta “Cessate il fuoco. Pace in tutto il mondo”
DA ASSISI SI È ALZATO
UN FORTE GRIDO DI PACE
Il sindaco Proietti: “Non possiamo restare indifferenti davanti
alle atrocità che si consumano nei paesi in guerra.
Abbiamo il dovere di non restare in silenzio”
ASSISI – Da Assisi nella notte del Venerdì Santo si è alzato un forte grido di pace. Una scritta impressa sulla facciata del Palazzo Comunale, esattamente sotto le finestre della Sala del Consiglio, il luogo dove vive la democrazia della città, si è accesa subito dopo il passaggio della tradizionale processione.
“Cessate il fuoco, pace in tutto il mondo” è il messaggio, l’invito, quasi una supplica a far tacere le armi in tutti quei paesi dove si combattono guerre atroci, dove si consumano massacri che registrano ogni giorno vittime innocenti come donne, uomini, anziani, ragazzi, bambini.
“Per dire basta alla follia delle guerre che insanguinano tanti paesi nel mondo – ha spiegato il sindaco Stefania Proietti – la città di Assisi non può e non vuole restare in silenzio. Qui è nato San Francesco, qui ha predicato valori come la pace e la fratellanza, il dialogo e il rispetto, e per onorare i suoi insegnamenti e i suoi messaggi abbiamo pensato, come amministrazione comunale, di esprimere, quasi urlare, il nostro grido contro la guerra. Le immagini e le testimonianze che arrivano dai luoghi come la amata Terra Santa, l’Ucraina, e i troppi territori della ‘’terza guerra mondiale a pezzi’ dove a parlare sono solo le armi, non ci possono lasciare indifferenti. Ci uniamo all’appello dei francescani a fermarsi dal fratricidio perché abbiamo tutti insieme, istituzioni e cittadini, il dovere di essere costruttori di pace. E la pace va costruita pezzo per pezzo e ogni voce, ogni appello, ogni gesto può contribuire a diffondere la cultura della non belligeranza, della non violenza”.
“È ora di dire basta alla guerra, – ha aggiunto il sindaco – basta sangue in Terra Santa, in Ucraina e in tutti quei paesi dove si commettono bestialità inaudite che con l’umanità non hanno nulla a che fare. Le vittime non sono solo nomi e cognomi, sono vite spezzate nel nome dell’odio, sono i nostri fratelli, le nostre sorelle, i nostri figli, le nostre madri, i nostri padri. In questo ottavo centenario delle stimmate di San Francesco sono loro, le vittime innocenti di tutte le guerre in corso, i nuovi stimmatizzati. Per loro, per i civili innocenti vittime di guerre, nei prossimi giorni il Comune di Assisi lancerà una raccolta fondi con un proprio conto corrente dedicato, i cui proventi contribuiranno a varie azioni di solidarietà.
Le vittime sono coloro che il destino ha punito per essere nati in terre dove l’unico sistema è la violenza, e noi più fortunati non possiamo voltarci dall’altra parte restando sordi, ciechi e muti di fronte a tanto orrore. Le armi devono tacere!”.
“Ecco, per queste ragioni – ha concluso il sindaco – sui muri antichi della nostra straordinaria città, simbolo e messaggio di pace, a nome di tutti i nostri cittadini, abbiamo voluto scrivere poche parole ma di grande significato.
Perché Assisi città della pace non resterà in silenzio”.
Scritto da: Carlo
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