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“Leader Carismatico” è il nome del nuovo brano della band Gli Incubi di Freud,
nato come un grido di denuncia nei confronti delle posizioni di rilievo
che per mantenere un agio sociale svuotano e vendono la loro immagine per dei valori di poco conto.
“Sono il vostro leader carismatico
Non v’importa se sono patetico
Le mie azioni sì si contraddicono
promesse vuote mi descrivono”
Abituati a leader carismatici, affermati come modello di riferimento sociale, il brano vuole denunciare proprio i loro comportamenti fatti di tante promesse ma solo poche mantenute. Descritti dalla Band come “imprenditori del loro stesso ego” fa riferimento a personaggi di spicco pieni del loro successo e mai devoti al ruolo che dovrebbero ricoprire.
“Facciamo una festa come da bambini
coi sensi di colpa sotto gli zerbini
Indaghiamo la nonna è già condannata
ha la dentiera sporca di marmellata
tira il sasso e nascondi la mano
inventa il nemico, sorridigli strano
fonda una religione, poi dagli il tuo nome”
Inizialmente il pezzo doveva intitolarsi “Troey McLure”, un personaggio dei Simpson citato anche nel brano. Personaggio che incarna il modello di leader descritto nel brano, attore non protagonista ma che si spacciava per altro per paura dell’oblio mediatico.
Inoltre, la band parla dell’episodio cardine a cui si sono ispirati per la stesura del nuovo brano; tutto è nato quando il noto politico Matteo Salvini si è trovato messo alle strette dal sindaco polacco, al confine con l’Ucraina. Un episodio descritto da loro come tragicomico, che ha dato lo slancio e l’ispirazione per descrivere la figura del leader, che cerca di imporre agli altri un’immagine di sé.
“Vivo una vita cinica tuttavia voglio una morte iconica
Dono denari ad una clinica, mi curo in casa con litri d’ammoniaca
Vivo una vita onirica quindi sogno una cripta nell’aldilà
Un’umile una bara di formica la foresta amazzonica
consolida col mio atto di Bontà”
Onnipotenza e miseria esistenziale convivono in questo testo dove, musicalmente, tutto è ruotato attorno al riff iniziale di chitarra. Ma alla fine quasi per resa finale alla spietata efferatezza dei leader, la melodia si fa più lenta e scandita.
“Parodia di vita sarcastica arriva una morte anonima
ricoverato in una clinica condannato a malasanità
Voglio una bara tecnologica che sconfigga la morte e l’aldilà
raderò la foresta amazzonica per costruire una cripta di vanità”
Gli Incubi di Freud sono una distopia solista e cooperativa di alternative talkative rock di Joshua
McFarrow, “paziente zero” (nonché voce, basso, musica, testi, video, idee, crisi esistenziali) di Ripe San Ginesio (remota provincia maceratese). Gli altri pazienti/musicisti viaggiano lungo l’inesistente asse Treia/Porto Sant’Elpidio. La band si completa così con Alessandro Camela alla batteria, Andrea “K” Piermarteri alla chitarra ritmica e Massimiliano Camela alla chitarra solista.
Non è casuale l’utilizzo di termini psicoterapeutici (come deducibile dal nome del progetto): il concept e le tematiche del gruppo nascono dall’esperienza in prima persona del cantante, dando seguito alle sedute in studio attraverso la musica.
“Gli incubi di Freud nascono dalla precisa necessità di fare introspezione pubblica con la schiettezza propria della musica, ambito che mi permette di muovermi senza gli abituali impacci di timido impacciato introverso quale sono senza un microfono sotto al mento.” afferma Joshua.
La genesi, dalla forte impronta psicologica del progetto, è raccontata in un video:
“Sistole”, ep di debutto della band, uscito il 10 dicembre 2021 su tutte le maggiori piattaforme
di streaming musicale, ma a seguito di un cambio di formazione questo vedrà la luce nei club del maceratese e dell’anconetano solo nella primavera del 2023 con l’attuale formazione.
Gli incubi di Freud sono musicalmente figliocci degli ultimi rocker underground italiani, quali i Ministri, i Gazebo Penguins, i Cara Calma, con influenze anglofone nella composizione da ricercare nei primi Feeder e i Jimmy Eat World.
Scritto da: Matteo
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