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“DONNA” è il brano d’esordio della cantante Camilla Cristine, in arte “Manillac”.
Dopo anni passati sulle passerelle delle più importanti sfilate di moda, arriva per Manillac l’esordio discografico. Quando ti trovi fin da piccola a doverti arrangiare da sola, in un ambiente tutt’altro che facile, capisci che devi crescere in fretta per non essere risucchiata dal sistema.
Il brano, lo si può definire come un “Grido di libertà”, come quando ti trovi di fronte alla persona che odi di più nel mondo e prendi il coraggio di urlargli in faccia tutto quello che pensi, senza freni e inibizioni.
Il ritornello recita: “Sono una donna un pò bambina una bambina già donna, ma non so però chi sono io”……in questa frase è raccolto il messaggio focale del testo della canzone. Quando si deve crescere in fretta, mancano quei passaggi, quelle situazioni, che da bambino vuoi e devi provare. Una frase che cerca di raccontare sensazioni, sentimenti e paure.
Musicalmente, il brano può essere defintico con il genere elettro-pop, con sonorità che strizzano l’occhio agli anni 80, soprattutto nei suoni delle batterie. Tutto il brano è sostenuto da un basso lineare ma martellante che supporta l’inserimento delle chitarre elettriche che suonano riff molto ritmici. Lo special, invece, è suonato da un pianoforte che in maniera molto melodica e dolce, accompagna la voce all’ultimo ritornello.
Ecco il debutto di una nuova voce del panorama musicale ticinese. È uscito infatti “Donna”, il primo singolo di Manillac realizzato con la Visory Records Suisse.
Chi è Manillac? Dietro questo nome d’arte troviamo Camilla Cristine, che per anni ha calcato le passerelle (arrivando a indossare, tra le altre cose, i panni di Madre Helvetia). Ora ha voltato pagina e, dopo aver lasciato il mondo della moda, si è buttata a capofitto in questa nuova avventura, facendo tesoro dei consigli e del sostegno del produttore Alessandro Saiani.
Il primo risultato è, per l’appunto, “Donna”. È la storia di una bambina che è stata costretta a crescere in fretta, troppo, a causa degli eventi circostanti. Ma questa crescita non corrisponde a quella della personalità: dentro di sé la protagonista del brano sente di appartenere sempre all’infanzia. «Preferisco essere bambina, ma sono donna quando si deve», ci ha raccontato Manillac durante una visita nella nostra redazione, che potete vedere nel video allegato.
Il mondo della musica è decisamente più congeniale per la giovane artista rispetto a quello della moda, nel quale «sei l’abito che indossi». Cantare, invece, «mi fa sentire libera», permette a Manillac di esprimersi e non la sottopone alle stesse pressioni. Fare arte la fa stare bene: «Trovo che questa sia la cosa più importante per me, stare bene con me stessa e con la gente che frequento».
Le parole di “Donna” («Un grido di libertà», spiega) sono state scritte da Saiani, “su misura” per Manillac. «Immergendomi in questo testo ho imparato ad accettarmi». Per la parte musicale Saiani si è concentrato su un elettro-pop che strizza l’occhio agli anni ’80 e che si fonda su una sezione ritmica martellante sulla quale s’innestano i riff delle chitarre ritmiche. È la dolcezza del pianoforte a creare poi una “tregua”, una sorta di isola che accompagna l’ascoltatore al gran finale.
Nel futuro di Manillac c’è una cover di “Hai delle isole negli occhi” di Tiziano Ferro e poi un secondo singolo (titolo e argomento per ora sono top secret). Il videoclip di “Donna” (nel quale compare anche la sua sorellina Jawi) non è l’unica incursione nelle arti visive: «Sarò impegnata nella produzione di un cortometraggio sulla bipolarità».
https://www.facebook.com/camilla.brunelli.14
https://www.youtube.com/channel/UCGc110MLhl4tue77z_Cr8AA/videos
https://www.instagram.com/manillac.brilli/
Scritto da: Matteo
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