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Immaginate di trovarvi davanti a una pagina bianca, con il cuore colmo di domande senza risposta e lo sguardo perso verso un orizzonte incerto. Poi, all’improvviso, quella pagina viene strappata via con un gesto deciso e consapevole: è l’addio a un passato che non esiste più, il segnale che è tempo di ricominciare. Il fruscìo della carta che si lacera diventa il suono simbolico di una resa che si trasforma in resistenza, di un disincanto che si trasfigura in atto creativo.
Ed è proprio in questo stato d’animo che prende forma “Punto a capo feat. Maurizio Vercon”, il nuovo brano di Sergio Sdraule, disponibile su tutte le piattaforme digitali e che sembra vibrare di un’energia nuova, pulsante, quasi liberatoria.
Il brano affonda le radici in un passato personale e cupo: originariamente intitolato “La fabula rasa”, il testo nasce in un periodo di profondo pessimismo esistenziale, tra il sarcasmo della vita quotidiana e la consapevolezza che le fiabe – oggi – non esistono più. Il titolo stesso è un gioco amaro: tabula rasa che si fa fiaba cancellata. Ma c’è un colpo di scena: l’incontro con Maurizio Vercon, chitarrista di rara sensibilità e potenza espressiva, ha riacceso la miccia creativa, trasformando la malinconia in rock, la rassegnazione in slancio. Ecco allora il nuovo titolo: “Punto a capo”, perché adesso si ricomincia.
Sul piano musicale, il brano è una miscela intensa di rock viscerale e atmosfere crepuscolari. Le chitarre elettriche, precise e graffianti, si intrecciano a una ritmica incalzante che scandisce il tempo come un tamburo interiore. La voce di Sdraule mantiene un tono riflessivo ma deciso, mentre il tappeto sonoro costruito da Vercon aggiunge corpo e dinamica, portando il brano verso una dimensione piena e cinematografica. Non ci sono effetti speciali: solo verità, strumenti reali, e un’urgenza autentica di raccontarsi.
Sergio Sdraule firma sia il testo che la musica del brano, ma il lavoro di Maurizio Vercon è stato determinante: oltre ad aver partecipato alla stesura e suonato tutte le parti di chitarra, ha curato l’arrangiamento, il missaggio, la copertina e anche il videoclip ufficiale. Alla batteria troviamo Paolo Muscovi, che ha inoltre realizzato la programmazione della linea di basso, completando così un team tecnico e artistico di alto profilo.
Con “Punto a capo feat. Maurizio Vercon”, Sdraule torna a parlare in prima persona, con la maturità di chi ha vissuto la musica in tutte le sue fasi, dai grandi palchi alle produzioni indipendenti. Il brano è un invito sincero e potente a non temere la fine di un capitolo, per quanto doloroso possa essere, ma ad abbracciarlo come l’inizio di qualcosa di nuovo. Perché ogni storia vera, prima o poi, ricomincia sempre da un punto. E a capo.
Sergio Sdraule è un artista e autore poliedrico che attraversa da decenni la scena musicale italiana con uno stile personale, sincero e fuori dagli schemi. Nato artisticamente tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80, ha vissuto in prima persona l’evoluzione della musica d’autore, del pop-rock e della dance italiana, portando in ogni progetto la forza del suo vissuto e una visione sempre lucida sul presente.
Negli anni ’80 ha affiancato Angelo Baiguera in due tournée come gruppo spalla del leggendario Fabrizio De André, esperienza che ha segnato profondamente il suo percorso artistico. Con lo stesso Baiguera ha condiviso il palco in diverse tappe del Festivalbar, incluse due finali indimenticabili nella suggestiva cornice dell’Arena di Verona. Nel 1984 è stato tra i finalisti del Festival di Castrocaro con il gruppo Modem, formato da Mimmo Rossi, Franco Zulian e dallo stesso Sdraule. La puntata, trasmessa dalla RAI, fu vinta da Lena Biolcati.
Durante gli anni ’90, Sdraule ha esplorato anche il mondo della musica dance, producendo numerosi vinili per varie etichette sotto pseudonimi come Venus 1999, Cinecittà ed Euphoria, in collaborazione con il batterista Franco Zulian. Con il gruppo SHAWA, composto da Francesco Contadini, Mimmo Rossi, Franco Zulian e lo stesso Sdraule, ha inciso il brano “Don’t Change” per l’etichetta Discoclub, trasmesso frequentemente dalle principali radio italiane.
Sergio Sdraule è presente su tutte le principali piattaforme musicali, dove è possibile riscoprire anche i suoi brani storici, cercandolo col proprio nome o con lo pseudonimo BEDA.
Scritto da: Matteo
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