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Con il singolo Lada-Vaz! (1964), in uscita su tutte le piattaforme digitali, i Cobol Pongide annunciano l’arrivo di Kosmodrom, il loro nuovo album di diciassette brani previsto ad ottobre 2025 per la neonata e volitiva etichetta di Roma Est Dischi Durevoli Records con distribuzione Goodfellas.
Un brano che unisce elettronica vintage, avant-pop cosmutopico e visione ironico-fantascientifica, Lada-Vaz! (1964) prende spunto dalla leggendaria auto sovietica Lada Vaz, la più diffusa nell’URSS negli stessi anni in cui venivano costruite le capsule spaziali Sojuz e Vostok. Simbolo di mobilità operaia e del sogno collettivo, la Lada diventa qui una cosmonave accessibile per la traversata terrestre, una navetta del popolo per il viaggio nella zona d’abitabilità del nostro sistema solare.
Video LADA-VAZ! (1964)
Il singolo è accompagnato da un videoclip che mescola riferimenti nazionalpopolari e sovietici, con protagonisti Franco Franchi e Ciccio Ingrassia alle prese con un oggetto di culto, che è insieme auto e razzo, realtà e parodia. Una Lada, o forse un Sojuz? A metà tra ironia e poesia cosmico-futurista, il brano immagina un’umanità che coltiva un orto urbano su un asteroide, sperimenta l’assenza di gravità come scelta politica contro l’austerità e fa la spesa in un bazar cinese come esperienza multipolare post-globalizzazione. Tra ping radio interstellari, la Lada Vaz diventa un vettore rivoluzionario carico di “generose prospettive dal sapor stantio di retrofuturo”, immerso in un mondo sospeso tra ideali perduti, nostalgia per un futuro che non c’è mai stato e nuove utopie.
Gli amanti dei DEVO e di Alberto Camerini non rimarranno indifferenti.
I Cobol Pongide propongono un pop cosmico-elettrico utopico (“cosmutopico”) cantato in italiano, nato dall’uso creativo di vecchie console, computer d’epoca come il Commodore 64, tastiere giocattolo anni Ottanta e altre bizzarrie elettromeccaniche. Dal primo album del 2009, la band – inizialmente formata dall’umano Cobol e dal robot cantante Emiglino Cicala, legata alla scena toy music – ha evoluto il proprio stile verso un avantpop più strutturato, integrando strumenti elettrici più classici come vecchi synth e batterie elettroniche malconce. Le loro canzoni raccontano l’epopea cosmonautica e cosmista: non astronautica, perché, come dicono loro, “l’astronauta è un libero imprenditore del coraggio, il cosmonauta un operaio del progresso interplanetario”. Un viaggio che parte dalla comparsa dei primi tetrapodi per arrivare all’umanità moderna, ora pronta a lasciare l’acquitrino terrestre per i corpi celesti. Ma l’espansione nello spazio, avvertono, non dev’essere guidata dal capitalismo predatorio che negli ultimi vent’anni ha iniziato a colonizzare l’immaginario interplanetario. Non a caso, la musica dei Cobol Pongide è intrisa di fantascienza e delle sue visionarie derive. Hanno pubblicato tre album: Musica per anziani cosmonauti (2009), Vita da spaziale (2017) e Estremofilia cosmica e operaia (2021). Ottobre 2025 segna l’uscita di Kosmodrom (Dischi Durevoli Records/Goodfellas). Altri cinque album, tra cui una colonna sonora e un disco tributo curato da Emiglino Cicala, sono disponibili su Bandcamp.
Ma il progetto si articola anche su altri fronti: Cobol ha pubblicato tre saggi sullo sfruttamento spaziale, tra cui Marte oltre Marte (DeriveApprodi, 2019), primo testo italiano sul futuro del lavoro interplanetario. Infine, i Cobol Pongide si occupano anche di UfoCiclismo – una pratica di contro-mappatura urbana in bicicletta – e nel 2024 hanno pubblicato Anticaja Canaglia, raccolta di racconti di fantascienza del quotidiano.
Scritto da: Matteo
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