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Detroit Bohemian celebra un’eredità musicale forgiando il futuro con una nuova, audace uscita; il collettivo pop-rock-soul della Motor City, ha pubblicato un’interpretazione audace ed emotivamente carica di “Sign Your Name”, l’iconica hit di Sananda Maitreya (ex Terrence Trent D’Arby). Questo nuovo singolo segna un altro balzo in avanti coraggioso per una band nota per la sua capacità di fondere soul old-school con sonorità moderne e un’arte che sfida i generi.
Il trio cuore dei Detroit Bohemian – il fondatore e cantautore Darron B. Green, il cantante/bassista Randy Martin e la cantante/ballerina Caprice Melani – porta una potente alchimia a ogni esibizione e registrazione, supportato da un cast di artisti ospiti locali e nazionali a rotazione. Il loro sound è intriso delle ricche tradizioni del Soul, R&B, Pop e Rock, ma pulsa di un’energia innovativa che rifiuta di essere limitata dalla nostalgia. “La nostra musica è un’espressione audace”, afferma il fondatore Green. “Siamo ribelli in un certo senso, profondamente radicati nella potenza dei suoni del passato, ma sempre proiettati verso il futuro. La nostra musica rende omaggio al passato, ma non ci fermiamo lì”, afferma Green. “È per il presente”.
Descritto come una “fusione di armonie old-school e texture lussureggianti e moderne”, il sound dei Detroit Bohemian evoca lo spirito degli inni che attraversano i generi musicali e che hanno accompagnato una generazione attraverso i turbolenti anni ’70 e ’80. La loro prossima uscita, una cover dell’iconica hit dei Maitreya, è sia un tributo radioso a quell’epoca musicale che una chiamata alle armi per il presente, onorando l’eredità di grandi artisti e amplificando al contempo le voci e i sentimenti di oggi.
“Sign Your Name” mette in mostra gli arrangiamenti vocali distintivi del gruppo, la sua profondità emotiva e la sua visione artistica audace. È più di una cover: è una dichiarazione. Il motto dei Detroit Bohemian, condiviso con la loro etichetta indipendente, dice tutto: “Nessun dubbio. Nessuna paura. Nessun ritorno indietro”.
Scritto da: Matteo
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