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ASSISI – DIECI LUOGHI DA NON PERDERE di Marina Rosati
Assisi romana, medioevale, francescana, contemporanea; Assisi città della bellezza e della natura, della spiritualità e dell’accoglienza, della pace e della santità. Chi viene nella Seraphica Civitas può vedere e godere i diversi livelli storici, spirituali e artistici.
Dopo esser nata come insediamento umbro, fortemente influenzato dalla civiltà etrusca, intorno al III secolo a.C. il piccolo centro in Umbria, alle pendici del Monte Subasio, entra nella sfera d’influenza romana e ne sono due splenditi esempi il tempio di Minerva in piazza del Comune, il sottostante Foro Romano e la domus del poeta Properzio con pavimenti rivestiti da mosaici e pareti ricoperte da decorazioni autentiche.
Passeggiando per le vie del centro storico ci si sperde nell’architettura medioevale con monumenti e chiese di autentico valore come la cattedrale di San Rufino. C’è poi il folklore tipico dell’età di Mezzo trova la sua massima espressione nella festa primaverile del Calendimaggio che vede la città divisa in due parti, simbolo dell’antica rivalità tra due ricche famiglie assisane. Giochi, canti, danze, cortei in costume e scene nei vicoli permettono di fare un tuffo nel passato e di rivivere l’atmosfera medioevale.
Ma la vera essenza di Assisi è la spiritualità francescana che si respira in ogni angolo, partendo dal Santuario della Spogliazione, primo luogo del percorso di santità di Francesco. È qui, in questa piazza, tra queste mura che, nel 1206 il giovane re delle feste di Assisi ha rinunciato alle sue ricchezze per essere povero tra i poveri. Ora un grande progetto di recupero architettonico e valoriale permetterà di passare attraverso la porta che Francesco percorse prima di restituire tutti i suoi averi al padre Pietro di Bernardone ed essere abbracciato dal vescovo Guido ed accolto dalla Chiesa. Qui, accanto alla santità di Francesco, sta esplodendo da qualche anno quella di San Carlo Acutis, sepolto nella chiesa di Santa Maria Maggiore, prima cattedrale di Assisi di stile romanico, al di sotto della quale oltre ad una cripta molto suggestiva si snoda la Domus del poeta romano Properzio. Restando ancora nell’area del Santuario della Spogliazione si possono visitare i sotterranei del Vescovado dove è allestito il Museo della Memoria, Assisi 1943-1944, che racconta l’accoglienza di circa 300 ebrei nascosti e salvati nella Seconda guerra mondiale.
Spostandosi poco lontano ci si trova di fronte alla maestosità della Basilica di Santa Chiara, dove è custodito il corpo della umile compagna di Francesco e il crocifisso che gli parlò nel convento di San Damiano e gli disse: “Va è ripara la mia Chiesa”
E’ raggiungendo quasi la sommità del Subasio che si incontra l’Eremo delle Carceri, dove Francesco si ritirava a pregare e meditare. Sono tanti i luoghi che parlano del Poverello ma la Porziuncola, la piccola chiesetta del IV secolo intitolata a Santa Maria degli Angeli e collocata oggi nella grande Basilica del XVII secolo, è ricca di significati. E’ qui, infatti, che Francesco accoglie i primi frati, ha la visione del Perdono di Assisi e viene a morire il 4 ottobre del 1226.
Dopo la sua scomparsa la città e la Chiesa intera comprendono subito che era morto un grande santo a cui sarà dedicata la grande Basilica ai piedi della Rocca Maggiore, avviata nel 1228 da Gregorio IX e consacrata il 25 maggio 1253 da papa Innocenzo IV. Eretta su tre livelli si passa dalla tomba con le spoglie mortali del Santo, alla Basilica Inferiore con affreschi di Cimabue, Simone Martini e molti altri fino allo straordinario ciclo giottesco con tutti gli episodi della vita di Francesco della Basilica Superiore.
Da lì si può intravedere l’altra grande Basilica papale di Santa Maria degli Angeli, eretta tra il 1569 e il 1679 su progetto dell’architetto Galeazzo Alessi, che ingloba all’interno la Porziuncola, la chiesetta edificata probabilmente nel IV secolo e successivamente passata sotto la proprietà dei monaci benedettini, il cui nome “Porziuncola”, indica letteralmente la piccola porzione di terreno su cui sorgeva e dove San Francesco chiese e ottenne l’indulgenza plenaria del Perdono nel 1216 e andò a morire il 3 ottobre del 1226.
Visitare e vedere Assisi significa vivere una spiritualità unica, insita nelle pietre delle sue vie, delle sue piazze, chiese e monumenti, nella bellezza della sua natura incontaminata e nella profondità del suo messaggio di pace e fraternità.
Scritto da: Carlo
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