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The Ruins scatenano “That Dog”: un viaggio oscuro e inquietante nella discesa finale della mente
Ciò che è iniziato come un aneddoto umoristico su un parente alle prese con la vecchiaia e la demenza ha preso una piega più oscura, evolvendosi in un’agghiacciante esplorazione di una mente fratturata. That Dog, l’ultima uscita dei The Ruins, vede i testi toccanti di Bart Robley immergere gli ascoltatori nelle immagini, nei suoni e nella confusione di uno stato mentale profondamente alterato.
Musicalmente, gli accordi aumentati e i salti temporali della canzone creano un’atmosfera inquietante mentre avanzano con un ritmo incessante e galoppante, riecheggiando l’inarrestabile marcia verso l’inevitabile conclusione della vita.
The Ruins è un progetto hard rock della California, con Bart Robley alla batteria e alle percussioni, Todd McTavish alla voce, Greg Kasparian al basso e Blackthorne alle chitarre. That Dog è prodotto da Bart Robley e The Ruins e distribuito da SODEH Records e Metal Incorporated.
The Ruins emerge audacemente come una forza da non sottovalutare nei regni dell’hard rock e dell’heavy metal. Composto da veterani esperti sia di tournée che di lavoro in studio, ogni membro porta con sé una vasta esperienza acquisita in anni di esibizioni live dinamiche e meticolose registrazioni in studio. Il viaggio collettivo di The Ruins, come rispecchiato nella loro musica, affronta le sfide della vita in viaggio e in studio. Hanno creato una nuova identità sonora traendo ispirazione dal panorama eterogeneo del rock degli anni ’70 al metal contemporaneo, con conseguente profonda e sfumata abilità nella scrittura di canzoni. Questa fusione di influenze è vividamente mostrata nell’album di debutto di The Ruins, “Scavenger”. Con un impegno dedicato alla creazione di un suono che risuoni sia con la sensibilità classica che contemporanea, The Ruins si erge come una testimonianza vivente del potere duraturo del rock e del metal, risorgendo trionfalmente dalle ceneri per stabilire una nuova eredità musicale. Grazie a decenni di esplorazione musicale e a una dedizione incrollabile verso paesaggi sonori in continua evoluzione, The Ruins non solo rende omaggio al passato, ma si basa anche sulle sue ceneri, tessendo un arazzo musicale distintivo che riecheggia l’essenza del rock classico e incarna al contempo l’intensità cruda del metal moderno.
Scritto da: Matteo
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