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Novembre è un mese importante per la Chiesa e, in generale, per il mondo cristiano, poiché si celebra la commemorazione dei defunti e la festa di tutti i santi. Già, la morte: un concetto che fa paura e che spesso è argomento tabù, soprattutto in una società così cinica e materialista.
La morte però non deve suscitare timore, poiché è semplicemente un passaggio verso l’aldilà, dove ad attenderci c’è la luminosa e sconfinata grandezza di Dio. Il mistero della morte, in ottica cristiana, viene magnificamente affrontato nella canzone “La morte alle spalle”, cantata da Edoardo Tincani, autore del testo, e da Stefano Caffagni, che ha composto la musica.
“Oltre la soglia cieli di gioia”: questo è uno dei versi della canzone che evoca il paradiso. Si tratta di un brano coraggioso, poiché propone con chiarezza la visione cristiana della morte e di quello che ci aspetta dopo, in una cultura in cui la morte viene spesso censurata o comunque confinata nel privato. Questo succede anche perché nel mondo contemporaneo si alimenta l’idolo dell’eterna giovinezza, che è un falso mito.
“La morte alle spalle” rivela che, in realtà, siamo tutti “già” morti: Tincani, che si fa carico del contenuto teologico della canzone, ha spiegato che nel momento in cui riceviamo il battesimo siamo morti e risorti con Cristo.
La morte, intesa come la fine di tutto, spaventosamente e senza speranza, da quel giorno è quindi ormai alle nostre spalle; resta davanti a noi la morte fisica, intesa come evento naturale, che però spalanca l’esperienza più piena dell’eternità. Questa convinzione è dettata dalla fede, secondo cui con la morte la vita non ci è tolta, ma viene solo trasformata.
Molto significativa anche la copertina della canzone, realizzata e disegnata da Stefano Caffagni, dove si vede una porta socchiusa dalla quale filtra una luce di speranza che irradia tutto ciò che è oscuro.
Il ritornello in particolare esprime il significato del tratto terreno che percorriamo: “Questa strada stupenda e finita che noi chiamiamo vita ci riporta nel grembo natio ed al senso profondo di addio”. Queste parole di Edoardo Tincani fanno capire che la nostra esperienza nel mondo è solo un cammino che inizia dal Creatore e fa ritorno a Lui.
Non dobbiamo quindi temere la morte, che san Francesco ha chiamato “sorella”, ma rendere grazie al Signore per l’esperienza terrena, intesa come parte della vita eterna.
“La morte alle spalle”, arrangiata da Giovanni Caffagni e completata nel mixaggio e nel mastering da Alberto Benati, è edita dall’etichetta discografica Artisti Online.
Scritto da: Matteo
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