Primavera e Rinascita: Un inno alla vita - di Marida Cesarini

PRIMAVERA E RINASCITA: UN INNO ALLA VITA
Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell’erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.(fossato)
E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell’acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c’era.
La poesia di Salvatore Quasimodo, SPECCHIO, che rende omaggio alla Primavera, descrive il rifiorire della natura come un miracolo in cui tutti possiamo rispecchiarci.
Tutto inizia con un paesaggio morto, un tronco secco. Tutto sembra fermo. Eppure da lì, dalla fermezza, nasce il miracolo. Quel miracolo che solo la natura e la vita sono in grado di compiere, insieme. Tutto sembra prendere una piega diversa, l’acqua si fa limpida e il cielo si riflette nei fossi. Attraverso le gemme la natura, verde e rigogliosa, spacca la corteccia, o meglio la scorza. Sì! Quella scorza della vita, che spesso si fa troppo dura, ora improvvisamente si spezza. Tutto diventa uno spettacolo di cui godere al massimo. La vita diventa un miracolo in cui specchiarsi. E il cuore finalmente riposa. Insieme alla natura, l’animo rifiorisce, torna a vivere e sperare. Ogni primavera è una rinascita interiore. È un inno alla vita

Ciao Primavera, bentornata! Ogni anno quando arrivi è sempre una meraviglia, una sorpresa. A differenza dell’autunno, che gradualmente scolora le foglie e lentamente le fa planare sulla terra infreddolita, tu irrompi all’improvviso. I germogli tirano fuori la testolina che fino a poco tempo prima non c’era e macchiano di fresco la terra e i rami. Un uovo inaspettatamente si schiude e da dentro il guscio spaccato si avverte il primo suono di una vita che annuncia la sua venuta. Da una tana fa capolino un cucciolo che vede il mondo per la prima volta. Cara primavera, com’è bello quando la tua forza vitale, così fragile e al tempo stesso forte e determinata, irrompe nelle nostre vite.
Colore. Luce. Vita. Rinascita. Sono queste le prime parole che ci vengono in mente quando sentiamo parlare dell’arrivo della stagione che tutti noi amiamo: la primavera. Grazie ad essa la natura si risveglia in tutta la sua bellezza: tutto si rinnova, torna a nuova vita, ancora e ancora, dopo mesi di cieli grigi e freddo pungente.
Con i suoi colori, lo sbocciare dei fiori e le belle giornate di sole, la primavera segna la bellezza della vita nel suo massimo splendore.
Non per niente la primavera è la stagione simbolo della giovinezza e della rinascita. Gli anni dei primi amori, delle prime esperienze e la piacevole sensazione di avere un lungo cammino davanti nell’inseguire i nostri sogni.
La copiosa fioritura primaverile è dappertutto oggetto di gioia e ammirazione, ma assume una connotazione quasi filosofica in Giappone, con l’usanza dell’hanami, letteralmente l’ammirare la fioritura dei ciliegi, la cui bellezza reca con sé l’aspetto della transitorietà delle stagioni e della vita.

Il sole risale e nel giorno in cui luce e notte durano lo stesso tempo, equinozio di Primavera, inizia un nuovo ciclo per la natura. La neve va sciogliendosi, penetrando nella terra avida di linfa e piena di semi in germinazione, pronti ad uscire per dare vita a fiori ed erba. Linfa che risale nei tronchi per raggiungere il verde delle foglie, per ridare pieno nutrimento ad ogni componente la pianta. Ogni anno la natura riprende il suo esprimersi esteriore dopo il lungo fervore interiore e noi osserviamo, negli stessi luoghi, il suo risvegliarsi. Agli occhi di chi non guarda appaiono gli stessi fiori, gli stessi alberi, la stessa vegetazione. Agli occhi di chi osserva compaiono nuove creature, nuove esperienze. Ogni primavera è una rinascita, è un tornare a vivere. Il fermento interiore dell’inverno porta nuovi frutti, nuova consapevolezza. Così nelle stagioni dell’anno come nelle stagioni della vita, dopo ogni fase di ritorno a noi stessi, magari carichi di sofferenza, madidi di riflessione, vi è una rinascita. E non siamo più come prima; siamo molto di più.
Il mondo esteriore magari non se n’accorge, ma noi lo vediamo con occhi diversi. La Primavera del Cristiano ci offre la Resurrezione nella festa della Pasqua, la rinascita dell’uomo che da semplice individuo legato alla terra si scopre essere umano unito al cielo. Questa stagione esteriore ci deve accompagnare dentro, essere stimolo verso una nuova visione del mondo che ci circonda. È bello iniziare un nuovo ciclo con occhi da bambino, liberi da preconcetti, giudizi, pronti ad affrontare qualsiasi esperienza con tutto noi stessi. Incontrare le persone con piena apertura, con la voglia di conoscerle, di riscoprirle, con l’attenzione verso il loro grande potenziale. Affrontare le nostre faccende quotidiane con entusiasmo, con la necessità di farle al nostro meglio, con la voglia di esprimere tutta la nostra potenzialità. Osservare la vita con ottimismo, ritrovare speranza e voglia di migliorare, nonostante le bruttere della guerra, della discriminazione, nonostante le tante crisi sociali,politiche, economiche che attanagliano i popoli.
Del resto… “se non avessimo l’Inverno, la Primavera non sarebbe così piacevole: se qualche volta non provassimo le avversità, la prosperità non sarebbe così gradita”.(Anne Bradstreet)

Primavera è rinnovamento è rinascita questa è un’esigenza che già ogni cellula del nostro corpo vuole e comunica. Basta ascoltarci un po’ di più, seguire quanto corpo, mente ed anima ci dicono ed allora quest’esigenza ci riempie in ogni dove. Rispondere a quest’anelito può anche essere doloroso perché rinnovarsi, rinascere implica soprattutto lasciare andare, liberarci da cose vecchie, compresi quegli aspetti che magari ci hanno accompagnato per molto tempo.

“…Il tiepido sole riscalda la fredda e umida terra: dal profondo cerco di risalire, di farmi strada per godere del tepore di questa meravigliosa stella. Ma gli ostacoli sono tanti: mi serve molta acqua…. Ma ecco finalmente riesco a spuntare dal terreno…Aria! Aria di Primavera! E’ tempo di rinascere!(voce del fiore che buca la terra)
una magia che ogni anno, si ripete e dà vita alla meravigliosa sinfonia di colori, suoni e profumi che la Natura ci regala.
C’è una leggenda spagnola che narra di fate,  che durante la notte dell’Equinozio escono dai loro nascondigli e cominciano a prendersi cura dei boschi e delle foreste. Comunicano con l’acqua, aiutano gli animali feriti, curano gli alberi danneggiati e affollano le colline danzando con il vento. Se un umano, durante una passeggiata trova un petalo di rosa, sarà fortunato per tutta la vita perché si pensa sia un pezzo delle vesti di queste fate. A prova della loro esistenza.
Credenze o fatti realmente accaduti, una cosa c’è da sottolineare. E in questo particolare momento per l’umanità intera, è importante che non si dimentichi: solo la Natura ed un ritorno all’essenziale, al vero, all’autentico e al semplice, nel rispetto di tutte le creature, può farci tornare a respirare profondamente per capire il senso della vita…Il senso di speranza che l’arrivo della Primavera porta insito in sé, è la chiave con cui possiamo svegliarci dal torpore invernale e respirare a fondo la Natura che ci circonda. : essa muta, cambia e rinasce anche dopo il più freddo degli inverni. E noi siamo parte di essa, destinati a rinascere.
Questo il mio augurio, che come la natura, ogni anno rinasce e risorge,
così spero riusciamo a farlo tutti noi sentendoci parte di lei e di una comunità pronta a rinnovarsi; perché credo solo così possiamo renderci partecipi di un mondo migliore…che sarà sempre pieno di misteri, ma anche di meraviglie che non possiamo far altro che ammirare stupiti.
Voglio lasciarvi con una frase che ho trovato in un libro che mi hanno appena regalato (IL PROFETA di Kahlil Gibran)
“Come i semi che sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna della primavera. Fidatevi dei sogni, poiché in essi è nascosta la porta all’eternità.”

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Citazioni Musicali
The artists always reflect the times, so there's a lot to think about, a lot of unknowns, a lot of things that are describable. This is the closest I've seen to the kind of ambience that made the '60s happen. It's not about the artist having a responsibility to do anything. They have to be artists and express themselves and everything will work out fine.
Neil Young
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